DIMENSIONE CARITATIVA
CARITAS PARROCCHIALE
S T A T U T O
ART. 1 – NATURA DELLA CARITAS
Con atto del 1978 fu costituita presso la Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani la CARITAS PARROCCHIALE.
Il presente Statuto ha lo scopo di armonizzare l’attività della Dimensione Caritativa – Caritas Parrocchiale (in seguito C.P.), secondo le disposizioni e gli orientamenti del Magistero, della C.E.I., della Caritas Nazionale e Diocesana, con il piano pastorale parrocchiale.
ART. 2 – FINALITÀ
La C.P. è l’organismo che nell’ambito del Consiglio Pastorale parrocchiale ha il compito primario di suscitare una coscienza ecclesiale di amore nell’intera Comunità parrocchiale, attraverso la catechesi, specie quella dell’anno liturgico, la preghiera e la programmazione di iniziative atte a promuovere e a educare all’operosità nella carità, secondo il comando del Signore.
Pertanto, la C.P. fa conoscere i bisogni e propone occasioni d’impegno; suscita generosità perché le necessità di alcuni diventino problema di tutti; promuove la comunione tra i gruppi caritativi già esistenti, ne suscita di nuovi per offrire spazio a tutti quei cristiani che sono desiderosi di impegnarsi nel servizio ai fratelli.
ART. 3 – METODO
Il raggiungimento degli scopi si realizza come segue:
Studiare i bisogni presenti nella Parrocchia, coordinando e indirizzando i servizi di carità;
Sensibilizzare la parrocchia nel suo insieme, le famiglie, la scuola, il mondo del lavoro, i gruppi e le altre formazioni di base al dovere della carità, della legalità, della giustizia e della verità,
Favorire iniziative di promozione umana:
promuovendo il volontariato e le altre forme di servizio e di condivisione con i più deboli, i più poveri, gli emarginati e gli immigrati;
curando la formazione del personale, sia professionale sia volontario, che si dedica alle opere assistenziali e caritative;
approfondendo il tema della cultura della pace, della mondialità e del servizio civile, promuovendo l’inserimento di obiettori di coscienza nei progetti parrocchiali di volontariato in stretta collaborazione con la Caritas Diocesana o Nazionale o con altri enti, a norma delle leggi civili vigenti.
Organizzare interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità:
contribuendo allo sviluppo umano e sociale dei paesi del terzo mondo e di tutti coloro che soffrono a causa dell’ingiustizia e della violenza;
sensibilizzando la comunità parrocchiale a fornire aiuti economici e prestazioni di servizio.
Favorire e sostenere ogni altra iniziativa che sia utile al conseguimento della finalità.
Perchè sia sempre presente il fervore dello Spirito di Dio ad animare il cuore e la vita di tutti gli operatori della dimensione caritativa, la C.P. programma per tempo incontri mensili di formazione permanente e due giornate di ritiro spirituale e di progettazione all’inizio e alla fine di ogni anno pastorale.
ART. 4 – STRUTTURA
La C.P. si articola in:
COMMISSIONE DI PROGRAMMAZIONE E DI COORDINAMENTO
SEGRETERIA
CENTRO DI ASCOLTO
GRUPPI E SETTORI CARITATIVI
A) COMMISSIONE DI PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO
La Commissione costituisce l’organo portante della C.P. Essa è composta da:
Sacerdoti, Diaconi e/o Ministri ai quali il Parroco, responsabile della Pastorale della Carità nella Parrocchia, delega il compito di promuovere e animare la Carità nella comunità;
Rappresentanti dei Gruppi e Settori Caritativi;
c. Laici impegnati in servizi di carità.
Compito specifico della Commissione è di:
sensibilizzare la Comunità agli scopi e alle finalità della C.P.;
coordinare i gruppi caritativi e promuovere la formazione di quanti si impegnano in maniera continuativa nei gruppi di volontariato, dando loro l’opportunità di incontrarsi, di scambiare esperienze e di responsabilizzarsi nella pastorale;
operare in stretto collegamento con le Dimensioni Profetica e Liturgica così da consentire che i cammini di catechesi e di vita liturgica diventino percorsi di crescita nella carità di tutta la Comunità Parrocchiale;
curare i rapporti e il collegamento con la Caritas Diocesana, per agire in sintonia con le iniziative che questa propone, e con le strutture istituzionali e di volontariato site nel territorio;
gestire il Fondo di Solidarietà (art. 5) attraverso un’équipe più ristretta e rappresentativa formata dal parroco e/o suo delegato, dal coordinatore della C.P., dall’amministratore e dal relatore componente del Centro Ascolto che ha rilevato il bisogno.
B) SEGRETERIA
La C.P. per lo svolgimento della sua attività si avvarrà di una segreteria che, in stretto rapporto con la Segreteria Generale della Parrocchia, avrà il compito di:
operare i collegamenti tra la Commissione, il Centro Ascolto ed i vari gruppi e settori;
curare le pratiche;
redigere atti e verbali delle sedute;
custodire in archivio documenti e quant’altro si riferisce alla vita della C.P.
C) CENTRO ASCOLTO
Il Centro Ascolto ha i seguenti compiti:
prima accoglienza delle persone in stato di bisogno;
verifica e valutazione del bisogno;
intervento di prima assistenza (ove si valutasse la necessità);
orientamento e affidamento ai gruppi parrocchiali e/o a strutture diverse per una risposta competente e adeguata.
D) GRUPPI E SETTORI CARITATIVI
I Gruppi Caritativi sono:
GRUPPO VOLONTARI PER GLI HANDICAPPATI (G.V.H.).
Rivolge il suo servizio ai portatori di handicap gravissimi.
GRUPPO SOCIO-SANITARIO (Ambulatorio medico)
E’ formato da medici specializzati in varie discipline e da collaboratori parasanitari che prestano la loro opera gratuitamente.
GRUPPO PER LA FORMAZIONE SPIRITUALE VOLONTARI OSPEDALIERI
Cura la formazione spirituale dei volontari che assistono gli ammalati ricoverati negli ospedali.
PATRONATO S.I.A.S. (Servizio Italiano di Assistenza Sociale dei Lavoratori).
Si occupa di assistenza medico-legale nel disbrigo di pratiche relative a Invalidi Civili (pensioni, assegno mensile, indennità di accompagnamento ecc.); INPS – INPDAP – INAIL (pensioni sociali, di vecchiaia, infortuni sul lavoro e malattie professionali).
I Settori Caritativi sono:
PROMOZIONE TERZO MONDO
Informa sistematicamente la Comunità Parrocchiale delle situazioni di maggior bisogno, di emarginazione e della realtà del Terzo Mondo, allo scopo di sensibilizzarla a tali problematiche e decidere eventuali interventi.
PELLEGRINAGGI E GITE
Organizza pellegrinaggi e gite tendendo a valorizzare lo spirito di aggregazione, di fraternità e di condivisione.
I Gruppi e i Settori dovranno presentare alla Commissione, alla fine dell’anno pastorale, una relazione sulle attività svolte e il programma per l’anno successivo.
ART. 5 – FONDO DI SOLIDARIETÀ
La C.P. gestisce un Fondo di solidarietà, destinato agli interventi di emergenza e di sostegno ai servizi di carità. L’uso delle risorse viene deciso dalla Commissione secondo direttive del C.P.A.E e quanto dettato dall’art. 4/A/5.
Al fondo di solidarietà attingeranno i gruppi caritativi formulando richieste motivate alla Commissione e documentandone poi l’impiego.
La C.P. presenterà annualmente al C.P.A.E. un rendiconto finanziario, della gestione del Fondo di Solidarietà, consuntivo per l’anno trascorso e preventivo per quello successivo.
Il Fondo di solidarietà viene alimentato:
da offerte;
da una colletta annuale (Giornata della Carità);
da autotassazioni volontarie;
da raccolte per situazioni straordinarie;
da eventuali contributi di cui, secondo le necessità, disporrà il C.P.A.E.
ART. 6 – REGOLAMENTO INTERNO
In attuazione e nello spirito di questo Statuto, per quanto in esso non stabilito, ogni gruppo o settore redigerà un proprio regolamento interno.