• on Aprile 14, 2019

VIII Decanato Incontro del Presbiterio 18_04_94

VIII Decanato Incontro del  Presbiterio

18/10/1994

Presentazione del Questionario in preparazione alla Visita pastorale del Card. Giordano

Scopo: identificare e descrivere lo “stato pastorale” di ogni Comunità parrocchiale, alla cui vita sono finalizzati i 3 Centri pastorali, le strutture e le risorse economiche. E tutto ciò per un cammino di Chiesa che ripensa la sua azione pastorale a partire dalla famiglia.

Il Questionario si articola in due parti  e queste sono distinte tra loro per materia e per impostazione.

La I ha per oggetto la Pastorale familiare e prende in esame i temi e lo sviluppo del Piano pastorale diocesano, la II intende raccogliere notizie sui 3 Centri, lo stato patrimoniale ed economico  e l’archivio parrocchiale.

Nella I parte i quesiti sono preceduti da premesse e riflessioni e le domande formulate chiedono risposte descrittive ed analitiche.

La I parte, quella riguardante la Pastorale familiare, a sua volta è suddivisa in 5 paragrafi e ciascuno, dopo la premessa iniziale, contiene diverse domande. Questi paragrafi, partendo dalla riflessione sulla condizione della famiglia nella nostra Diocesi, ci invitano a considerare i compiti della famiglia, gli itinerari formativi,  i luoghi, gli strumenti e le strutture della Pastorale familiare.

Voglio evidenziare la I domanda: la Pastorale familiare è pensata e vissuta a partire dal progetto diocesano sulla famiglia ? tale quesito ci costringe forse a rivedere il nostro modo di fare pastorale parrocchiale. La parrocchia non è tutta la chiesa ma parte di essa per cui la sua pastorale deve essere  quella diocesana, quella del Vescovo, non un ‘altra, per ciò, nell’organizzazione del lavoro non si può prescindere dal Piano diocesano  ma anzi bisogna farlo proprio per  realizzarlo nella propria Cominità. Visitando le Parrocchie  si incontrano tanti parroci  che lavorano, lavorano tanto  ed anche bene ma il loro piano pastorale non è quello diocesano, danno spazio ad altre priorità anche belle, anche attuali ma altre… bisogna convertirsi alla diocesanità.

Nel II paragrafo c’è da osservare ancora l’insistenza sul fatto che la famiglia non è ancora soggetto dell’azione pastorale e per ciò non avviene il cambiamento di mentalità, si dimentica che la famiglia ha responsabilità educativa e che i genitori sono i primi educatori della fede  per i loro figli e,  inoltre, a volte, senza volerlo, si contribuisce alla prassi consolidata secondo la quale la famiglia delega la parrocchia quando si tratta dell’educazione cristiana dei figli.

Per il III paragrafo sottolineo l’importanza della formazione della famiglia e l’accompagnamento di essa e non solo quella dei fidanzati  delle giovani coppie.

Per il IV: tra “i luoghi” della pastorale familiare, segnalo la esperienza dei Gruppi familiari e la Pastorale prebattesimale.

Per il V: strutture e strumenti, sottolineo l’importanza del Consiglio pastorale parrocchiale, i Centri pastorali, i Centri di ascolto e l’Oratorio parrocchiale. Grazie !

Don Raffaele Ponte
Convisitatore