2 aprile 2021 VENERDÌ SANTO P. Bartolomeo KUPS
SCIRE CRISTUM (CONOSCERE CRISTO)
Raccontandoci gli ultimi momenti della vita di Gesù, San Giovanni, ci rende partecipi della sua passione ed attraverso il testo biblico ci pone la domanda più importante di quel racconto: Chi è Gesù Cristo? Anche noi stasera dobbiamo rispondere a questa domanda, perché domani noi rinnoveremo le promesse battesimali. Rinnovandole, confermeremo la volontà di continuare la nostra vita essendo (Χριστιανοί) cristiani. La gente guardandoci dovrebbe capire bene chi è Gesù, dovrebbe sentirsi attratta dalla testimonianza della nostra vita.
Il Vangelo appena letto e meditato ci dice che Lui è il Re (Βασιλέως), non c’è nel Nuovo Testamento un altro posto in cui viene usato così spesso questo titolo come nei confronti di Gesù. Lui è Re fino alla morte, anche la Sua sepoltura è regale: Nicodemo porta trenta chili della mistura di mirra e di aloe; Gesù stesso conferma questo titolo, ma lo dice quando non ci sono già dubbi per quanto riguarda il carattere del suo potere: Lui è Re perché decide da solo, anche quando si consegna alla morte, non è costretto da nessuno, non dipende da nessuno, muore perché vuole morire, Lui ha la libertà regale di prendere e dare la Sua vita.
Questa libertà ci porta ad un altro titolo, ad un’altra dignità di Gesù: Lui è il Sommo Sacerdote (αρχιερέύς), Giovanni scrive che sul Golgota i soldati hanno diviso le sue vesti, ma per la tunica hanno gettato la sorte, quella tunica senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Giuseppe Flavio, scrittore romano, non cristiano, dice che la tunica fatta così, era portata soltanto dai sommi sacerdoti, Gesù è sommo sacerdote sul Golgota ed offre se stesso, diventa anche l’Agnello Pasquale, Giovanni scrive: “Non gli sarà spezzato alcun osso”. Sacerdos et ostia.
Notate cari fratelli e sorelle che da Lui possiamo imparare cosa significa veramente regnare, ma anche svolgere il servizio sacerdotale, paradossalmente impariamo il Sacerdozio nel giorno in cui non si celebra l’Eucaristia, da questo si evince che il Sacerdozio è qualcosa di più, non si esprime soltanto attraverso una funzione che si svolge, è un carattere, una missione a cui si partecipa.
La terza dignità è quella del Profeta (προφήτης). Il profeta deve dare la testimonianza alla verità, non soltanto per quello che dice e scrive, ma anche per come vive; è stupendo quel dialogo tra Gesù e Pilato, l’Apocalisse chiama Gesù: il Testimone Fedele.
Re, Sacerdote, Profeta: tre dignità che Gesù condivide con noi nel battesimo, ecco perché dobbiamo vedere noi stessi in Lui. Soltanto così rinnoveremo le promesse battesimali, essendo consapevoli della dignità, ricevuta gratuitamente. Siamo liberi? Siamo pronti ad offrire noi stessi? Siamo pronti a camminare nella verità? Una persona rinnovata in Cristo diventerà nuova creatura, ciò ci permette di vedere l’ultima dignità di Gesù, presentata da Giovanni. Lui è il nuovo Adamo, il nuovo uomo (ανθρωπος), ecco perché il racconto di Giovanni inizia nel giardino e finisce nel giardino, Giovanni ci ricorda il giardino dell’Eden. Gesù morendo sulla croce dà la vita alla nuova Eva, nasce la Chiesa dal costato trafitto dal soldato, scaturiscono l’acqua e sangue.
Ecce Homo, Pilato voleva umiliare Gesù, ma questa frase è diventata il progetto di vita. Io posso essere l’uomo nuovo, la donna nuova in Gesù. Partecipando alla Via Crucis, riflettete su quelle dignità e domani rinnovando le vostre promesse battesimali siate consapevoli chi potete essere…