V Domenica di Pasqua P. Bartolomeo Kupś
02 maggio 2021
CORAGGIO FATTI POTARE DAL SIGNORE!
Qualche giorno fa sono andato dalle suore di Madre Teresa di Calcutta al Frullone, è una cosa che faccio ogni tanto, trascorro una giornata con loro, confesso chi lo desidera, celebro la Santa Messa e mi fermo a parlare con le sorelle. È molto bello quello che fanno, si prendono cura con amore delle persone più fragili, ai margini della società, che spesso sono sporche, affamate non solo di cibo ma soprattutto di un rapporto umano, di qualcuno che tenda loro la mano. La vita vissuta per strada rende queste persone spesso chiuse e a volte sono scontrose, scostumate; mi è capitato di vedere, a volte, qualche assistito che rispondeva male alle suore, ma loro continuano ad essere sempre accoglienti con tutti, sempre con il sorriso sulle labbra. Parlando con la madre, le ho chiesto come fanno a servire tutti questi poveri sempre mantenendo il sorriso e lei mi ha risposto facendomi vedere un vecchio giornale del 1979 in cui il giornalista, Robi Ronza, è riuscito a fare una bellissima intervista a Madre Teresa di Calcutta alla vigilia della sua partenza per Oslo dove avrebbe ricevuto il Premio Nobel per la Pace; ad un certo punto il giornalista le chiede: “Da dove lei e le sue sorelle ed i fratelli prendete ogni giorno la forza di assistere i moribondi?” e madre Teresa gli risponde: “Lei stesso l’ha visto questa mattina: dall’Eucarestia, dalla preghiera, dalla nostra ora giornaliera di adorazione del Santissimo Sacramento, la nostra forza viene da qui.”
Un’altra cosa che mi ha colpito molto, andando a visitare le suore di Madre Teresa di Calcutta, è che loro prima di entrare nella cappella si tolgono i sandali che portano ai piedi, restano scalze, questo è un gesto, un segno davvero forte che non può lasciare indifferenti, è come rimanere nudi davanti al Signore, noi siamo nudi, privi di ogni cosa, ci priviamo di ogni cosa al cospetto di Dio, da Lui viene ogni cosa e noi togliendoci i sandali, riconosciamo la nostra nullità. Nulla possiamo senza di Te Signore.
Vi confesso che questa settimana ho avuto qualche difficoltà a meditare sulla Parola di questa domenica, non avevo l’ispirazione, tutto era buio e silenzioso, per questo motivo ancora di più mi sono messo in preghiera, in ascolto del Signore e finalmente mi sono reso conto che la meditazione del Vangelo di oggi si può semplicemente racchiudere nella esperienza che ho fatto da quelle suore.
La forza per affrontare la giornata, per ognuno di noi, viene solamente dalla preghiera, dall’adorazione, dall’ascolto della Parola che deve essere assorbita, masticata come dico spesso, questo significa “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,1-8)