Pasqua del Signore, 04 aprile 2021 x. Bartolomeo Kupś
SENTIRE CUM ECCLESIA (Sentire con la Chiesa)
Le letture, i testi biblici della giornata di oggi sono strani, dopo la Resurrezione di Gesù Cristo tutto è diverso rispetto a quello che succedeva prima nella vita degli apostoli e dei discepoli. La “stranezza” nella prima lettura è nel fatto che Pietro, anche se è ebreo, decide di entrare nella casa di un pagano, il che’, per la religione ebraica significava diventare impuro; ma Pietro, spinto dall’azione dello Spirito Santo, entra nella casa di Cornelio, un centurione romano e, mentre faceva il kerigma (κήρυγμα) ossia predicava l’annuncio del messaggio cristiano, condivideva la sua esperienza di vita spirituale, lo Spirito Santo stesso è sceso su quella famiglia; allora Pietro, vedendo quello che stava accadendo, decise di battezzare Cornelio e tutta la sua famiglia.
Anche il Vangelo di oggi è “strano”, perché, per la prima volta vediamo insieme Pietro e Giovanni nel servizio pastorale, mentre, prima della resurrezione di Gesù, Pietro si muoveva con suo fratello Andrea e Giovanni con suo fratello Giacomo, come si evince nel racconto del litigio tra gli apostoli quando la madre dei figli di Zebedeo chiede a Gesù se i loro figli possano sedere alla destra e alla sinistra di Gesù, quando Egli siederà sul trono (cfr. Mt. 20,20).
Adesso è tutto cambiato, e questo è uno dei miracoli pasquali, dove non sono più importanti le relazioni strette tra familiari, quello che vale è far conoscere Gesù Cristo, non più i rapporti personali; come viene ben descritto negli Atti degli Apostoli, che leggeremo nei prossimi giorni, essi iniziano a lavorare insieme e capiremo quanti miracoli sono avvenuti attraverso la collaborazione tra Pietro e Giovanni, quanti ammalati hanno acquistato la salute attraverso la loro intercessione, la loro preghiera.
Nel racconto di oggi abbiamo visto come i due discepoli di Gesù sono corsi al sepolcro per verificare quanto detto da Maria di Magdala, cioè che lei ha trovato il sepolcro vuoto. Giovanni, essendo più giovane arriva per primo al sepolcro, ma non entra (e questo è un fatto molto bello), aspetta l’arrivo di Simon Pietro che, essendo più grande, ha bisogno di più tempo per arrivare. Simon Pietro è entrato per primo, ha verificato il fatto della Resurrezione e poi è entrato Giovanni. Noi sappiamo bene che Pietro, essendo il primo papa, rappresenta il massimo livello della gerarchia, mentre Giovanni, il discepolo che Gesù amava, ha il carisma dell’Amore che è il carisma più bello, più grande, allora Giovanni preferisce rispettare la gerarchia, il carisma che rispetta la gerarchia, il carisma che si lascia verificare, modellare, guardare dalla gerarchia: quanto ci porta tutto ciò.
Questo fatto è bellissimo, è un messaggio fortissimo per noi, per i cristiani di oggi, perché io posso avere tanti carismi, tanti talenti, doni ecc. Però tutto ciò deve poter essere verificato dalla gerarchia, cioè dalla Chiesa ed è per questo che esiste quel voto così importante nella Chiesa: l’Obbedienza, che è quella che verifica la veridicità del carisma; si può avere un carisma anche bello, potente, particolare, però per usarlo bene, per essere certo che viene da Dio, bisogna che sia verificato dalla Chiesa.
Il vangelo di oggi ci fa anche vedere la bellezza della Chiesa, la bellezza che tutto si verifica attraverso la comunità dei credenti, Dio ci dia il coraggio di scoprire e usare il nostro carisma avendo però il coraggio di farlo discernere, di farlo verificare dalla gerarchia, dai Pastori della Chiesa